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Iperattività? Corretta alimentazione e acquamotricità
Controllando l’alimentazione e veicolando l’energia fisica dei bambini si possono alleviare i disturbi comportamentali
In pediatria, l’iperattività con deficit dell’attenzione ad alcune forme di autismo sono disturbi del comportamento in forte aumento e diversi studi scientifici associano questo fenomeno all’alimentazione.
In uno studio pubblicato nel 2007 su The Lancet per più settimane sono stati somministrati a 297 bambini fra i 3-9 anni tre tipi di succhi di frutta; il primo conteneva additivi, coloranti e sodio benzoato, il secondo ne conteneva meno, il terzo ne era privo. Risultato: in tutti i gruppi di età chi assumeva più additivi risultava iperattivo, più irrequieto e meno attento di chi ne assumeva meno.
Tra le sostanze sospette i coloranti e gli additivi, tra cui il benzoato di sodio.
La diversa reazione potrebbe anche essere spiegata dal profilo genetico dei bambini: è possibile che nei più sensibili i coloranti causino un rilascio di istamine responsabili degli effetti comportamentali. L’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare sta infatti rivedendo la sicurezza di tutti quelli autorizzati nella UE.
Tuttavia, oltre che col controllo dell’alimentazione, questi disturbi possono essere alleviati veicolando l’energia fisica dei bambini in maniera corretta.
Spesso, per stimolare e “far sfogare” i nostri figli, li affatichiamo senza controllo in luoghi rumorosi ed affollati, con risultati controproducenti. La stanchezza e lo stress accumulati favoriscono ulteriore irrequietezza, disagio e disturbi del sonno che possono sfociare in vere e proprie crisi.
In questi casi è utile la pratica dell’acquamotricità (o acquaticità ), ovvero lo sfruttamento delle caratteristiche dell’acqua in associazione alla psicomotricità.
L’acqua offre un massaggio naturale, antalgico e rilassante. Il bambino migliora movimento e coordinazione senza affaticarsi troppo. In vasca il gioco e altre metodiche mirate favoriscono lo sviluppo psicomotorio e sensoriale, l’apprendimento dei giusti schemi posturali e il controllo respiratorio.
Inoltre l’attività in vasca (ambiente avvolgente e protettivo) aiuta il bimbo a sviluppare autocontrollo, fiducia in se stesso e negli altri.
L’attività va svolta in acqua a 32-34°C, in ambiente raccolto, da soli o con pochi bambini in acqua, per favorire interazione e attenzione.
Il terapista saprà come bilanciare momenti di grande attivismo ad altri di rilassamento. La presenza del genitore in vasca, ove indicata, sarà rassicurante e permetterà di creare quel rapporto di fiducia che proseguirà a casa.
A cura di Paolo Palmas – Naturopata Nutrizionista, Resp. Nutrigroup e Roberto Peretti – Fisioterapista, Osteopata, Resp. Fisio&Lab