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Nonno Manlio

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    Episodio 33: nonna Fulvia e Mariolino piantato nella sabbia

    Torna in scena la mamma di nonno Manlio, Fulvia, che questa volta con il fratello Gualtiero inventa un metodo infallibile per tenere buono in spiaggia il cuginetto Mariolino.

    Quel sabato sera al Teatro Paperotti nonno Manlio raccontò una storia di tanti anni prima, quando sua mamma, nonna Fulvia, era bambina.

    D’estate Fulvia e Gualtiero, suo fratello, andavano a passare qualche settimana a Gaeta, vicino a Napoli, dove c’è il penitenziario militare, che è una prigione riservata ai soldati. Lo zio di Fulvia e Tiero, Alberto, era capitano di fanteria, e comandava quel carcere. Aveva portato con sé a Gaeta la moglie Pina, e il primogenito Mario, un marmocchio di neanche due anni con l’argento vivo addosso. Non parlava ancora, camminava appena, ma non c’era verso di farlo star fermo. Si ficcava dappertutto, spariva, e alle volte rischiava di mettersi nei guai andando in posti pericolosi. Zia Pina era sempre in allarme. Le sarebbe piaciuto che il piccolo prendesse un po’ d’aria buona e sole in spiaggia, ma non aveva bambinaie a cui affidarlo, e così lo teneva sempre in casa, sott’occhio. Sott’occhio per modo di dire, perché bastava distrarsi un momento e Mariolino spariva.

    Quando giunsero da Torino Fulvia e Gualtiero, la zia ebbe un’idea: li avrebbe mandati in spiaggia a giocare con gli amici del posto, a patto che badassero a Mario. Loro accettarono di buon grado, ma si accorsero ben presto che era difficilissimo sorvegliare quel diavoletto senza smettere di giocare. Spariva di continuo, andava in acqua senza saper nuotare, si metteva in bocca schifezze… Ma Fulvia ebbe un’idea: scavarono una buca profonda sotto l’ombrellone, ci misero dentro Mario e la riempirono, premendola ben bene. Così il moccioso era immobilizzato fino al petto. Dalla sabbia sporgevano solo il suo petto e le braccine per poter trafficare con paletta e secchiello, mentre Fulvia, Gualtiero e gli altri giocavano nei paraggi. Quando tornavano a casa zia Pina chiedeva “È stato bravo Mario?” E loro: “Bravissimo”. Alla zia sembrava strano.

    Un giorno lasciò andare i nipoti con Mariolino alla spiaggia, e dopo un po’ ci andò anche lei. Vide subito il trucco. Mariolino, piantato nella sabbia sotto l’ombrellone, giocava tranquillo mentre gli altri facevano il bagno. Si mise a ridere, e non li sgridò. Avevano avuto una buona idea, anche se Mario, così piantato nella sabbia, di moto non ne faceva tanto. Ma almeno si godeva l’aria buona.

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